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PREVENZIONE E TRATTAMENTO DELLA TOSSICITÀ DELL’ALLUMINIO INCLUSA LA TERAPIA DI CHELAZIONE: STATO E ESIGENZE DI RICERCA

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La prevenzione e il trattamento dell’accumulo e della tossicità dell’alluminio (Al) Vengono fornite raccomandazioni per approfondire la nostra comprensione del trattamento con desferrioxamina (deferoxamina, DFO) e per sviluppare approcci di chelazione più efficaci., La riduzione dell’accumulo e della tossicità di Al può giovare ai pazienti affetti da malattia renale allo stadio terminale (ESRD) e forse a coloro che soffrono di disturbi neurodegenerativi specifici, nonché ai lavoratori con disturbi neurocognitivi Alindotti. La clearance di Al può essere aumentata mediante chelazione extracorporea, trapianto renale, forse complessazione con ligandi semplici come il silicio (Si) e terapia di chelazione sistemica. Le capacità della chelazione extracorporea e della Si di ridurre l’accumulo di Al richiedono un’ulteriore valutazione., Sebbene non sia possibile progettare chelanti specifici per Al, si desiderano chelanti con maggiore selettività Al. La chelazione selettiva dell’alluminio potrebbe essere ottenuta mediante distribuzione mirata del chelante o mediante l’uso di adiuvanti con il chelante. La capacità degli acidi carbossilici di facilitare l’eliminazione di Al, in condizioni specifiche, richiede ulteriori studi. La desferrioxamina non produce una significativa escrezione biliare di Al. Un chelante con questa proprietà può essere utile nei pazienti con ESRD., La necessità che un chelante Al si distribuisca in modo extravascolare per essere efficace non è nota e dovrebbe essere determinata per guidare la selezione di alternative al DFO. La mancanza di efficacia orale e gli effetti collaterali occasionali di DFO incoraggiano l’identificazione dei chelanti oralmente efficaci e più sicuri di Al. Il bidentato 3-idrossipiridina-4-sono attualmente le alternative più incoraggianti al DFO. È stato dimostrato che aumentano l’escrezione urinaria di Al nei ratti e nei conigli, ma presentano una tossicità paragonabile o superiore alla DFO. La loro tossicità può riguardare la complessazione metallica incompleta., Deve essere valutata la capacità dei chelanti efficaci per via orale di aumentare l’assorbimento del metallo chelato dal tratto gastrointestinale (GI). I chelanti Al efficaci e sicuri per via orale sarebbero di beneficio per i pazienti di dialisi peritoneale e per quelli con disturbi neurodegenerativi, se è indicata la terapia di chelazione Al. La riduzione della progressione della malattia di Alzheimer (AD) e l’inversione dei deficit comportamentali indotti dalla Al e dei grovigli neurofibrillari da parte del DFO incoraggiano ulteriori studi sulla terapia di chelazione della Al per disturbi neurodegenerativi selezionati.

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