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Apolloniano e dionisiaco

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Nietzsche trovò nella tragedia classica ateniese una forma d’arte che trascendeva il pessimismo trovato nella cosiddetta saggezza di Sileno. Gli spettatori greci, guardando nell’abisso della sofferenza umana rappresentata dai personaggi in scena, affermavano con passione e gioia la vita, trovandola degna di essere vissuta. Il tema principale nella Nascita della tragedia è che la fusione di Kunsttrieben dionisiaco e apollineo (“impulsi artistici”) forma arti drammatiche o tragedie. Ha sostenuto che questa fusione non è stata raggiunta dagli antichi tragediografi greci., Apollo rappresenta l’armonia, il progresso, la chiarezza, la logica e il principio di individuazione, mentre Dioniso rappresenta il disordine, l’intossicazione, l’emozione, l’estasi e l’unità (da qui l’omissione del principio di individuazione). Nietzsche usò queste due forze perché, per lui, il mondo della mente e dell’ordine da una parte, e la passione e il caos dall’altra, formavano principi che erano fondamentali per la cultura greca: l’Apollineo uno stato di sogno, pieno di illusioni; e dionisiaco uno stato di intossicazione, che rappresentava le liberazioni dell’istinto e la dissoluzione dei confini., In questo stampo, un uomo appare come il satiro. È l’orrore dell’annientamento del principio di individualità e allo stesso tempo qualcuno che si diletta nella sua distruzione. Entrambi questi principi hanno lo scopo di rappresentare stati cognitivi che appaiono attraverso l’arte come il potere della natura nell’uomo.

Le giustapposizioni apolloniane e dionisiache appaiono nell’interazione della tragedia: l’eroe tragico del dramma, il protagonista principale, lotta per rendere l’ordine (apolloniano) del suo destino ingiusto e caotico (dionisiaco), sebbene muoia insoddisfatto., Elaborando la concezione di Amleto come un intellettuale che non può decidere, ed è un’antitesi vivente all’uomo d’azione, Nietzsche sostiene che una figura dionisiaca possiede la consapevolezza che le sue azioni non possono cambiare l’equilibrio eterno delle cose, e lo disgusta abbastanza da non agire affatto. Amleto rientra in questa categoria—ha intravisto la realtà soprannaturale attraverso il Fantasma, ha acquisito vera conoscenza e sa che nessuna sua azione ha il potere di cambiare questo., Per il pubblico di tale dramma, questa tragedia consente loro di percepire ciò che Nietzsche chiamava l’Unità primordiale, che ravviva la natura dionisiaca. Egli descrive l’unità primordiale come l’aumento della forza, l’esperienza di pienezza e pienezza conferita dalla frenesia. Frenzy agisce come intossicazione ed è fondamentale per la condizione fisiologica che consente la creazione di qualsiasi arte., Stimolato da questo stato, la volontà artistica di una persona viene potenziata:

In questo stato si arricchisce tutto dalla propria pienezza: qualunque cosa si vede, qualunque volontà si vede gonfiata, tesa, forte, sovraccaricata di forza. Un uomo in questo stato trasforma le cose finché non rispecchiano il suo potere-finché non sono riflessi della sua perfezione. Questo dover trasformare in perfezione è-arte.,

Nietzsche è fermamente convinto che le opere di Eschilo e Sofocle rappresentino l’apice della creazione artistica, la vera realizzazione della tragedia; è con Euripide che la tragedia inizia il suo Untergang (letteralmente ‘andare sotto’ o ‘verso il basso’, che significa declino, deterioramento, caduta, morte, ecc.). Nietzsche si oppone all’uso di Euripide del razionalismo socratico e della moralità nelle sue tragedie, sostenendo che l’infusione di etica e ragione deruba la tragedia del suo fondamento, vale a dire il fragile equilibrio tra dionisiaco e apollineo., Socrate enfatizzò la ragione a tal punto da diffondere il valore del mito e della sofferenza nella conoscenza umana. Platone continuò lungo questa strada nei suoi dialoghi, e il mondo moderno alla fine ereditò la ragione a scapito degli impulsi artistici trovati nella dicotomia apollinea e dionisiaca. Questo porta alla sua conclusione che la cultura europea, dai tempi di Socrate, era sempre stata solo apollinea, quindi decadente e malsana., Egli osserva che ogni volta che domina la cultura apollinea, il dionisiaco manca la struttura per fare un’arte coerente, e quando domina dionisiaco, l’apollineo manca la passione necessaria. Solo la fertile interazione di queste due forze riunite come arte rappresentava il meglio della tragedia greca.

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