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Fratture del trochite di omero in cavalli: 15 casi (1986-2004)

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Obiettivo: determinare clinici e radiografici anomalie e l’esito di cavalli con fratture del trochite di omero e di sviluppare una tecnica radiografica per ottenere un cranioproximal-craniodistal proiezione obliqua della porzione prossimale dell’omero a cavalli.

Design: serie di casi retrospettivi.

Animali: 15 cavalli.,

Procedure: I dati raccolti dalle cartelle cliniche includevano segnalazione, anamnesi, uso del cavallo, gravità e durata della zoppia, risultati radiografici ed ecografici, trattamento ed esito.

Risultati: Tutti i cavalli avevano una storia di zoppia acuta e unilaterale. Dodici su 15 avevano anomalie visive o palpabili nella regione della spalla. In 6 di 8 cavalli, la frattura potrebbe essere vista su una proiezione cranioproximale-craniodistale della porzione prossimale dell’omero., In 2 cavalli, questa era l’unica proiezione su cui si poteva vedere la frattura, e in un ulteriore 2, questa era la proiezione su cui la frattura poteva essere vista in modo più affidabile. Dieci cavalli sono stati sottoposti a intervento chirurgico (rimozione del frammento, 7; riduzione aperta e fissazione interna, 2; ed esplorazione senza rimozione del frammento, 1), e 5 sono stati trattati con periodi variabili di riposo e affluenza. Undici cavalli sono tornati all’uso atletico, tra cui 9 dei 10 trattati chirurgicamente e 2 dei 5 trattati senza intervento chirurgico.,

Conclusioni e rilevanza clinica: I risultati hanno suggerito che i cavalli con fratture del tubercolo maggiore dell’omero possono tornare alla solidità atletica dopo il trattamento e hanno sottolineato la necessità di ottenere una proiezione radiografica cranioproximale-craniodistale della porzione prossimale dell’omero nei cavalli sospettati di avere una lesione in questa regione.

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