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Influenza normativa

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3.3 Teorie socio–psicologiche

Gli psicologi sociali provenienti da un background psicologico si occupano principalmente del comportamento degli individui in funzione delle variabili microsociali. Basandosi su progetti sperimentali o quasi sperimentali, cercano di comprendere i fenomeni sociali usando paradigmi centrati sulla persona il cui nucleo è la proprietà strutturale e funzionale delle singole persone., Gli approcci socio-psicologici all’invecchiamento hanno contribuito alla comprensione di numerosi fenomeni normali e perniciosi legati all’età. C’è stato un crescente interesse per le formulazioni teoriche che spiegano come i processi socio–psicologici esercitano influenze normative sui cambiamenti del corso della vita. Incluso tra le teorie che hanno ricevuto recente attenzione sono le teorie di controllo contrastanti controlli primari e secondari, teorie di coping che distinguono tra coping accomodativo e assimilativo, e teorie sulle differenze di età negli stili attributivi., Ci sono anche teorie che fondono approcci psicologici e sociologici, come la teoria del convoglio e la teoria del supporto–efficacia.

Di particolare interesse recente è stato il modello di dipendenza appresa (Baltes 1996). In questa teoria, la dipendenza della vecchiaia non è considerata un corollario automatico dell’invecchiamento e del declino, ma piuttosto è attribuita in gran parte ad essere una conseguenza delle condizioni sociali., Questa teoria contraddice il modello di impotenza appresa di Seligman (1975), che postula la dipendenza come il risultato di noncontingenze e che vede la dipendenza solo come una perdita. Si sostiene invece che la dipendenza negli anziani si verifica a causa di diverse contingenze sociali, che includono il rafforzamento della dipendenza e dell’abbandono o la punizione in risposta al perseguimento dell’indipendenza.

Anche di interesse attualmente prominente è la teoria della selettività socio–emotiva., Questa teoria cerca di fornire una spiegazione della riduzione ben consolidata delle interazioni sociali osservate nella vecchiaia. Questa teoria è un’alternativa psicologica a due spiegazioni sociologiche precedentemente influenti ma contrastanti di questo fenomeno. La teoria dell’attività considerava l’inattività un problema indotto dalla società derivante dalle norme sociali, mentre la teoria del disimpegno alternativo suggeriva che la morte imminente stimolasse un reciproco ritiro psicologico tra la persona anziana e la società., Al contrario, la teoria della selettività socio–emotiva sostiene che la riduzione delle reti sociali e della partecipazione sociale delle persone anziane dovrebbe essere vista come una ridistribuzione motivata delle risorse da parte dell’anziano. Così le persone anziane non reagiscono semplicemente ai contesti sociali, ma gestiscono in modo proattivo il loro mondo sociale (cfr. Baltes e Carstensen 1999).

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