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Storia della fisica e ‘morale’ di trattamento di isteria

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Questa storica rassegna presenta i progressi compiuti per lo più durante gli ultimi 200 anni della descrizione, i concetti, le teorie, e (più precisamente) cura dei pazienti affetti da isteria, una ancora oscura entità., La denominazione della sindrome è cambiata nel tempo, dall’isteria (reinvestigata da Paul Briquet e Jean-Martin Charcot) al pithiatism (Joseph Babinski), poi alla nevrosi di conversione (Sigmund Freud), e oggi disturbi neurologici funzionali secondo la classificazione DSM-5 dell’American Neurological Association del 2013. Il trattamento è stato rinnovato nella seconda metà del 19 ° secolo a Parigi da Paul Briquet e poi da Jean-Martin Charcot., Le donne isteriche, che rappresentavano la maggior parte dei casi, sono state curate con terapia fisica (in particolare fisio-, idro-ed elettroterapia, e in alcuni casi compressione ovarica) e terapie “morali” (terapia generale, causale, riposo, isolamento, ipnosi e suggestione). A cavallo tra il xix e il xx secolo, la psicoterapia, la psicoanalisi e la persuasione furono istituite rispettivamente da Pierre Janet, Sigmund Freud e Joseph Babinski., Durante la prima guerra mondiale, le forze militari hanno affrontato un gran numero di casi di nevrosi post-traumatica tra i soldati (chiamati “nevrosi di guerra Babinski-Froment” e “shock shell” di Myers, rispettivamente nella letteratura francese e inglese). Ciò ha portato all’uso di terapie più brutali negli ospedali militari, combinando scosse elettriche e persuasione, in particolare in Francia con Clovis Vincent e Gustave Roussy, ma anche in Gran Bretagna e Germania. Dopo la prima guerra mondiale, questo metodo fu abbandonato e ci fu una marcata diminuzione dell’interesse per l’isteria per un lungo periodo di tempo., Oggi, il trattamento attuale comprende (se possibile intensiva) fisioterapia, insieme con la psicoterapia, e in alcuni casi la psicoanalisi. Possono essere necessari antidepressivi e ansiolitici e più recentemente terapia cognitiva e comportamentale. La stimolazione magnetica transcranica ripetitiva è una nuova tecnica in esame che può essere promettente nei pazienti che presentano sindrome di conversione motoria (deficit motorio o disturbo del movimento). I disturbi neurologici funzionali rimangono un problema difficile da gestire con frequenti fallimenti e l’evoluzione cronica dell’handicap., Ciò sottolinea la necessità di innovazioni terapeutiche in futuro.

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