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Qualità della vita: tutti lo vogliono, ma cos’è?

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By IESE Insight

“Qualità della vita” è diventato rapidamente un termine catch-all, ma la confusione su ciò che in realtà significa potrebbe avere gravi conseguenze negative secondo alcune recenti ricerche.

Una volta un termine ampiamente utilizzato dagli operatori sanitari; ora tutti, dagli economisti e dai dirigenti pubblicitari, si preoccupano di offrire una buona “qualità della vita.”Ma cosa significa, e come possono le aziende, così come i medici, aiutare a migliorarlo, se nessuno può definire chiaramente di cosa si tratta?, In un articolo per l’European Journal of Psychology, Marta Elvira di IESE, insieme ad altri autori, cerca di definire questo concetto sfuggente.

Una questione di vita e di morte

Poiché i progressi della medicina hanno contribuito ad aumentare la longevità, la nostra attenzione si è spostata dalla quantità alla qualità della vita.

Mentre gli scienziati possono ricorrere a scale di valutazione per misurare il dolore, o sistemi di punteggio per quantificare le disabilità, gli autori ritengono che cercare di misurare la “qualità della vita” in questo modo potrebbe andare troppo lontano.,

La”Qualità della vita” è soggettiva e multidimensionale, che comprende caratteristiche positive e negative della vita. È una condizione dinamica che risponde agli eventi della vita: una perdita di lavoro, una malattia o altri sconvolgimenti possono cambiare la propria definizione di “qualità della vita” piuttosto rapidamente e drammaticamente.

Anche se la misurazione è difficile, la chiarezza è estremamente importante, specialmente per i medici, che spesso tengono conto della “qualità della vita” quando considerano se l’intervento medico di supporto vitale debba essere sospeso per i pazienti gravemente disabili o malati., Come tale, venire con una definizione distinta è eticamente importante, e non solo un caso di peli scissione.

La ricerca di una definizione

L’analisi degli articoli scientifici degli ultimi 20 anni dimostra che una definizione precisa, chiara e condivisa è molto lontana. Spesso i ricercatori non tentano nemmeno di definire il concetto, usandolo invece come indicatore. Tra le osservazioni fatte sulla “qualità della vita” è che comprende:

  • soddisfazione della vita, che è soggettiva e può fluttuare.,
  • fattori multidimensionali che includono tutto, dalla salute fisica, stato psicologico, livello di indipendenza, famiglia, istruzione, ricchezza, credenze religiose, senso di ottimismo, servizi locali e trasporti, occupazione, relazioni sociali, alloggio e ambiente.
  • prospettive culturali, valori, aspettative personali e obiettivi di ciò che vogliamo dalla vita.
  • non solo l’assenza di malattia ma la presenza di benessere fisico, mentale e sociale., Gli autori sottolineano la necessità di team medici multidisciplinari in grado di sviluppare una prospettiva sui bisogni psicosociali e non solo sull’assistenza fisica.
  • la nostra interpretazione di fatti ed eventi, che aiuta a spiegare perché alcune persone disabili possono segnalare un’eccellente “qualità della vita” mentre altri non possono.
  • il nostro livello di accettazione della nostra condizione attuale e la nostra capacità di regolare pensieri ed emozioni negativi su quella condizione.

La soggettività sembra essere fondamentale per la nostra comprensione della “qualità della vita.,”Gli autori esortano anche che altre variabili non strettamente correlate alla salute fisica, come la salute spirituale e sociale, dovrebbero essere valutate in futuro.

Allo stato attuale, la confusione su cosa significhi “qualità della vita” fa ben poco per aiutare i professionisti in qualsiasi campo e potrebbe avere gravi conseguenze etiche.

Barbara Barcaccia, Giuseppe Esposito, Maria Matarese, Marta Bertolaso e Maria Grazia De Marinis

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